martedì 19 aprile 2016

Gavi fa tris: presentati “VALORE FORTE, Gavi for arts”, il rapporto “Wine&Food&Arts” e l’edizione 2016 del Premio Gavi LA BUONA ITALIA.





Ancora Piemonte, sempre dal Vinitaly: in occasione della kermesse veronese, infatti, il Consorzio del Gavi ha presentato una manifestazione che mette insieme le eccellenze dell’enogastronomia con l’arte, l’archeologia, la valorizzazione territoriale: si tratta di VALORE FORTE, Gavi for arts, in programma dal 27 al 29 maggio a Gavi.
Una tre giorni di eventi e iniziative in cui le Arti e la  Cultura (vi sarà un evento site specific dal titolo ‘In principio è la Terra’) si intrecciano con l’Archeologia (previsto il Convegno ‘Vigne e Vini nell’archeologia dell’Italia settentrionale’), con la valorizzazione delle filiere e dell’imprenditoria agroalimentari in Italia, e naturalmente con il  Vino: in quell’occasione verranno presentate l’Annata 2015 e l’etichetta istituzionale del Consorzio Tutela del Gavi.
Le interconnessioni tra le Arti, la Cultura e il settore Agroalimentare nazionale sono inoltre al centro dell’indagine inedita promossa dal Consorzio tutela del Gavi attraverso il Laboratorio Gavi e in collaborazione con il CeSTIT, CentroStudi per il Turismo dell’Università di Bergamo: è il primo rapporto italiano ‘Wine&Food&Arts’,  che sarà presentato il 27 maggio al Forte di Gavi, in occasione del workshop di premiazione del Premio Gavi LABUONA ITALIA.
Il premio, nato da un’intuizione scaturita da un workshop tenutosi nell’agosto 2014 al Forte, durante il quale furono fissate le “7 regole per la buona Italia”, ha visto la prima edizione del 2015 un focus sulla comunicazione, mentre nell’edizione 2016 andrà a premiare i progetti di valorizzazione territoriale che si attuano attraverso l’arte contemporanea, il restauro, la promozione di eventi, etc.
È stata presentata la short list di 20 progetti, valutati da un comitato scientifico composto dal critico d’arte Philippe D’Averio, dal Direttore CeSTIT Roberta Garibaldi, dal promotore del progetto, Francesco Moneta di The Round Table, da Giuseppe Roma, consigliere Touring Club e Senior Advisor Fondazione Censis, e Fabio Zanchi già responsabile comunicazione del Padiglione Italia all’Expo.
Il Gavi ha deciso di ampliare la visione del proprio territorio”, racconta Francesco Moneta: “con il  Laboratorio Gavi nel 2014 ha individuato le 7 Regole per la Buona Italia, e con il Premio Gavi LA BUONA ITALIA,  alla sua seconda edizione, si mette al servizio della Filiera della Bellezza’ per premiare quest’anno  i migliori progetti che in Italia associano il mondo del Vino e del Cibo alle Arti e alla Cultura. I 20 progetti della Short List che presentiamo oggi rappresentano un importante mix tra realtà pilota e consolidate e ricerca dell’innovazione.”
Suddivisi in sette categorie (Produzioni culturali/Arte Contemporanea e Cantine di Design; Produzioni culturali/Arti performative ed eventi multidisciplinari; Etichette e Packaging d’Autore; Premi culturali; Restauri e valorizzazione di Beni Culturali; Sponsorizzazioni di eventi artistici, musicali, teatrali) i progetti saranno valutati da una giuria di esperti attraverso dei parametri che vanno dal valore artistico, alla sostenibilità, dall’innovazione della proposta progettuale all’attenzione al territorio, dalla sinergia pubblico-privato alla multidisciplinarietà delle arti, etc.
Tra i progetti in lista spiccano alcuni veterani quali la Cantina Ceretto da quasi vent’anni impegnata in progetti di valorizzazione territoriale attraverso l’arte e l’architettura contemporanea; Ca’ Del Bosco e la collezione diffusa di Maurizio Zanella; Castello di Ama e le sue installazioni site-specific; ma anche progetti più recenti come Antinori Art Project, tra l’altro presentato nel talk Open Source a cura di ArtVerona nel corso dello stesso Vinitaly, e il decennale parco artistico di Michele Chiarlo.
Ma anche, nella sezione etichette d’artista, il giovane premio “Artisti per Frescobaldi” e Vendemmia d’artista di Ornellaia, ormai un’istituzione.
Molto interessante anche la sezione Musei del cibo e del vino, per la quale sono in gara Museo Perugina, Galleria Campari e Museo Branca. 
Non resta quindi che tenere d'occhio il programma della manifestazion ed attendere il 27 maggio per l'assegnazione del primo premio e delle due menzioni speciali.

mercoledì 6 aprile 2016

Si veston d’arte le tavole bolognesi…


Sul tema arte e cibo, che tanto ci aggrada, il prossimo 14 aprile, presso la Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio a Bologna, si terrà una giornata di approfondimento organizzata da Comunicamente Servizi per la Cultura: in occasione del IX centenario della nascita del Comune, lo stesso promuove un convegno internazionale sul tema della rappresentazione ed interpretazione del cibo nella storia dell’arte attraverso i secoli.
Dagli etruschi ai giorni nostri, un gruppo di direttori e curatori internazionali, con il patrocinio dell’Alma Mater Università di Bologna, discetterà di un tema a cui l’identità della città (detta sì la “Dotta”, per via della sua antichissima istituzione universitaria, ma anche la “Grassa”, per il suo strettissimo rapporto con la cucina e le sue componenti) è fortemente correlata. 


Il programma della giornata.

Oltre al coinvolgimento delle istituzioni museali bolognesi, Bolognamusei in primis, saranno presenti esponenti di importanti musei internazionali, quali l’Ermitage, il MOMA, Victoria&Albert Museum: in particolare, per noi che ci occupiamo dell’argomento, sarà interessante l’intervento di Irina Artemieva, Curatrice della Pittura Veneta al Museo Statale Ermitage, San Pietroburgo, e Direttrice scientifica di Ermitage Italia, che parlerà dell’esperienza dello scorso anno in occasione della mostra veronese “Arte e Vino”, tenutasi in concomitanza con la passata edizione di Vinitaly, e che ebbe ruolo di apripista e collegamento con l’Expo di Milano.
Per quanto riguarda invece le forme del bere, il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, parlerà del tema “Il vino e il Barocco: le coppe in avorio nei banchetti d’Europa”.
La giornata si chiuderà con un’installazione/performance del duo Panemet Circenses, che realizzerà un’opera partecipata sul tema della fame nel mondo, su invito di Cefa Onlus: si tratta del progetto Ein Hungerkünstler” (lett. “Un artista della fame”) che trae ispirazione dall'omonimo racconto di Franz Kafka del 1922.
L’ingresso all’evento è libero, il programma si può scaricare al seguente link, l’hashtag di condivisione social è #letavoledellarte: non resta che augurare buon appetito…ehm…buon lavoro!

martedì 5 aprile 2016

Antinori Art Project in OPEN SOURCE al Vinitaly con un progetto che coniuga arte, mecenatismo e vino.


Giorgio Andreotta Calò, Clessidra (Serie AB 2015)

Con una inedita sinergia la fiera dell’arte veronese ArtVerona, il Vinitaly alla 50° edizione e una casa vinicola di grande storia e prestigio, la Antinori, inaugurano il nuovo format  OPENSOURCE, con il quale ArtFiera vuol indagare le contaminazioni tra il mondo dell’economia e la cultura.
E lo fanno in un talk, nella giornata di apertura del Salone internazionale dei vini e distillati, il 10 aprile alle ore 15, nel quale sarà presentato il progetto Antinori Art Project, percorso articolato a sostegno dell’arte contemporanea e naturale prosecuzione del secolare impegno mecenatistico che da sempre contraddistingue la famiglia e l’azienda Antinori.
Sin dal 1385, infatti, unisce il proprio nome sia al vino che alla passione per l’arte: già nel 1500, per dirne una, aveva commissionato a Giovanni della Robbia la realizzazione dello stemma di famiglia ed ora, dal 2012, con l’inaugurazione della nuova cantina nel Chianti Classico, una parte della collezione di famiglia è stata collocata in questa sede per renderla più fruibile al pubblico di visitatori. 
Inoltre, sempre nello stesso anno, ha deciso di rendere più strutturale il proprio impegno nella valorizzazione dell’arte, avviando per l’appunto Antinori Art Project, dedicato agli artisti contemporanei: ne è venuto fuori un mix di interventi che comprende delle commissioni site specific annuali a giovani ma già affermati protagonisti della scena artistica nazionale ed internazionale, ed una serie di esposizioni temporanee e seminari, in collaborazione con istituzioni museali.
Il tutto con la partecipazione di curatori affermati: l’edizione 2012/13 è stata curata da Chiara Parisi ed ha visto la partecipazione di Yona Friedman, Rosa Barba e Jean-Baptiste Decavèle; dal 2014 la curatela è passata nelle mani di Ilaria Bonacossa, che ha invitato Tomàs Saraceno con l’opera Biosphere 06, cluster of 3, installata nello spazio verticale dello scalone interno della cantina. Per l’autunno 2015 è stato invitato l’artista Giorgio Andreotta Calò, che ha realizzato l’installazione site specific Clessidra (serie AB, 2015) all’interno della Cantina di Bargino.
L’artista sarà presente al talk, moderato da Massimiliano Tonelli (Artribune), aperto da Andrea Bruciati, direttore artistico di ArtVerona e Giorgio Fasol e vedrà la partecipazione delle anime di Antinori Art Project: Alessia Antinori, che introdurrà il programma di innovazione artistico-culturale iniziato nel 2012; Chiara Rusconi, direttrice di Antinori Art Project e, in video conferenza, Ilaria Bonacossa, dal 2014 curatrice del progetto.
Sotto la forma di una conversazione sull’arte, sarà approfondito il progetto e sarà presentata l’ultima opera acquisita nella Cantina di Bargino, per l’appunto Clessidra (serie AB, 2015) di Giorgio Andreotta Calò, che parla del tempo e del suo scorrere, matrice di incessanti trasformazioni, e lo fa catturando in bronzo il processo di corrosione che attiene alla ‘bricola’, il massiccio palo di legno usato per ormeggiare le barche a Venezia, colto appena prima che le due parti del tronco si rompano, separandosi. Un richiamo non solo a una forma, ma al portato simbolico del tempo e del suo lavoro, che tanta parte ha per la Cantina Antinori, dove un vino perfetto non è frutto solo del lavoro dell’uomo, ma anche dell’imprescindibile contributo del tempo.
Quindi, se non riusciremo ad essere tra i fortunati invitati all’evento, potremo sempre prenotare una visita in cantina: prosit!