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sabato 4 novembre 2017

inVINOveritARS wander&taste

Nasce da una grande passione, anzi da due, il progetto "inVINOveritARS wander&taste": quella per l'arte contemporanea, che è alla base della nostra formazione, e quella per il vino, che per me è arrivata in un secondo momento: quando dico nostra mi riferisco non solo a me, ma anche al gruppo di lavoro che si è costituito attorno all'idea progettuale, tutti professionisti del settore (curatori, artisti, docenti, esperti di didattica, etc). 
In realtà potremmo dire che c'è una terza grande passione che lega questi due elementi al nostro progetto, ed è quella per il paesaggio culturale: la vigna è da sempre un elemento identitario della nostra cultura contadina, e in quanto tale ha segnato le trasformazioni del nostro paesaggio naturale, adattandosi ai cambiamenti climatici, culturali, e tecnologici, ed in qualche modo, soprattutto negli ultimi anni, riprendendosi il ruolo che per lungo tempo le era stato negato. Da qui la necessità di renderla nuovamente protagonista anche attraverso modalità alternative alle tradizionali.
Avendo approfondito già da anni i progetti artistici delle aziende vinicole nel resto d'Italia, era da tempo che volevo introdurre questo binomio in Puglia, pertanto, quando si è presentata l'occasione di partecipare al bando di PugliaPromozione #inpuglia365, dedicato all'animazione territoriale turistica anche in periodi non propriamente detti "di alta stagione", ed avente come tema portante l'enogastronomia, non mi sono fatta scappare l'occasione: con l'Associazione Eclettica_Cultura dell'Arte di Barletta, con la quale collaboro ormai da oltre un decennio, abbiamo elaborato un progetto e lo abbiamo presentato.
La proposta ha superato il vaglio della commissione di valutazione ed il progetto è stato approvato: siamo quindi stati catapultati nella fase operativa da un giorno all'altro.
Fortunatamente avevamo già lavorato per creare una rete ramificata sul territorio pugliese, e in particolare in quello della Daunia e della BAT: per questo motivo abbiamo deciso di iniziare il nostro viaggio tra arte e vino dal nord della Puglia, andando ad esplorare le aree da sempre caratterizzate dalla produzione di uno dei vitigni autoctoni pugliesi, il "nero di Troia".
In 5 finesettimana, a partire dal 18/19 novembre, un percorso itinerante si snoderà per altrettante cittadine pugliesi, nelle quali realizzeremo installazioni site specific, residenze d'artista, visite guidate, laboratori didattici per famiglie e bambini, di dipo esperenziale, reading e approfondimenti culturali, degustazioni collettive guidate da professionisti del settore.

La Cattedrale di Troia.
Le iniziative saranno pubbliche e gratuite e si svolgeranno prevalentemente in location storiche e all'aperto. Partiremo dalla cittadina di Troia, il prossimo 18/19 novembre con un percorso tutto da scoprire insieme a delle guide d'eccezione.
A breve vi daremo tutte le dritte per prenotarvi agli eventi, in modo da facilitare la partecipazione nelle migliori condizioni di fruibilità.

Seguiteci sulla pagina Facebook per avere aggiornamenti: buon autunno in Puglia! 
 #invinoveritars #inpuglia365 #autunno

domenica 9 aprile 2017

L'errore ai tempi del web.



Si sta diffondendo a macchia d'olio (sarebbe forse più adeguato dire di vino, ma tant'è) il fattaccio della brochure pugliese proposta alla fiera di settore tedesca ProWein, riportante delle immagini di paesaggi cileni e californiani, invece che pugliesi.
Poco importa a chi scrive di chi sia la colpa; focalizzerei più l'attenzione sulla mancata importanza data al fattore più rilevante della questione: il paesaggio culturale.
Seguo da anni questo ambito, che si intreccia con arte, cultura, storia, tradizioni, pertanto ho avuto modo di approfondirlo.
Il paesaggio pugliese, in linea di massima, è abbastanza noto, nelle sue infinite variabili, al pubblico di potenziali visitatori e turisti: il paesaggio vitivinicolo pugliese è forse ancor più variegato.
Ogni territorio ha le sue peculiarità, che influenzano la coltivazione della vigna, la sua disposizione, ed il risultato è differente a seconda delle macroaree, a volte anche micro.


Inoltre il paesaggio culturale è così definito in quanto porta i segni del lavoro dell'uomo, che nei secoli ha impiantato, potato, vendemmiato, in determinati modi, e poi ha reimpiantato ed ha creato delle nuove configurazioni ambientali.
Pertanto quando parliamo di viticoltura pugliese stiamo parlando di qualcosa che fa parte della nostra storia, che ci caratterizza da sempre, nonostante per tanto tempo, troppo, non siamo stati capaci di crederci buoni vinificatori.
Vogliamo prolungare questa sensazione di incapacità anche con quel che diffondiamo nel mondo di noi? La domanda semmai è questa: la nostra identità vogliamo valorizzarla nel modo migliore? Sarà il caso quindi di fare altrettanta attenzione a quel che mandiamo in giro anche e soprattutto come "immagine ufficiale".
Perché se è vero che le aziende pugliesi si stanno dando parecchio da fare per svecchiare il concetto di vino e per proporre prodotti qualitativamente elevati, è anche vero che non c'è ancora la sufficiente attenzione alla valorizzazione del paesaggio culturale.
Ora, non si pretende che piccole aziende possano fare il lavoro fatto da Ceretto, per citare l'esempio più lampante, che del paesaggio vinicolo ha fatto arte, intrecciandolo con grandi interventi artistici ed architettonici; ma si potrebbe iniziare a lavorarci su.
Vorrei vedere a quel punto se un assessorato regionale potrebbe permettersi il lusso di non affidare a chi di competenza determinati incarichi.
Pertanto se questo errore servirà a tutto il comparto ad essere propositivi, potrei quasi dire che è stato un bene. Se tutto tornerà a tacere, beh, allora, non sarà servito a niente.
In alto i calici!